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Saturday, February 1, 2014

Libro I - Capitolo Bonus #2 - Christian e Anastasia Fanfiction

CAPITOLO BONUS #2

Ex Sottomesse e nuove rivali


Tradotto da: 50 Shades Italia 

L’Esclava è tra le mie chiamate rapide come sempre, ovviamente. E’ uno dei miei saloni più impegnativi. Compongo due numeri, e il telefono inizia a squillare.
“Grazie per aver chiamato l’Esclava. Sono Greta. Come posso aiutarla?” risponde Greta professionalmente. Approvo.
“Greta, sono Mrs. Lincoln. Ho bisogno che mi mandi Franco qui al massimo tra un’ora.”
“Siamo molto impegnati oggi qui, signora. E Franco è già prenotato da alcune delle sue clienti abituali per le prossime tre ore. Posso mandarle qualcun altro, o andrebbe bene se Franco venisse dopo aver soddisfatto tutte le sue clienti?”
“Greta!” urlo fermamente. “Ti ho dato qualche indizio secondo il quale volevo sapere quali sono gli impegni di Franco per le prossime tre ore? Ti ho semplicemente chiesto di mandarlo qui. Fai come ti ho detto. Non si nella posizione di dire a me cosa fare.”
“No, signora, di certo no!” prova a rispondere.
NON interrompermi quando ti sto parlando. Ricordati chi firma i tuoi stipendi! Franco dev’essere qui entro un’ora,” dico e riesco a sentirla rabbrividire e rantolare.
“Sì, signora,” risponde flebilmente. “Chi dovrei chiamare per far sostituire Franco, signora?” chiede con voce docile.
“Manderò qualcuno da qui,” dico e riaggancio.
A Christian piacciono solo i tagli di capelli fatti da Franco, e ho un appuntamento a cena con lui stasera. Deve essere tutto perfetto stasera. Quindi, Franco è l’uomo che mi farà i capelli.
Esco dal mio ufficio e cammino per il salone. Io e Christian possediamo alcuni dei saloni di bellezza più importanti a Seattle e serviamo la crème de la crème della città. Dobbiamo sempre essere prenotati con settimane di anticipo e i nostri clienti pagano molto per i nostri sevizi. Christian è un socio occulto. Io gestisco l’attività.
“Annabel,” chiamo.
“Sì, signora,” risponde educatamente.
“Avrò bisogno di te quando avrai finito con il tuo cliente. Vieni nel mio ufficio per favore,” dico freddamente.
“Certo, signora,” risponde, Mi piace che sul mio posto di lavoro si sia tutti professionali. Voglio che i miei impiegati siano efficienti, professionali e obbedienti.
Ho fatto una ceretta e mi sono sbarazzata di qualsiasi tipo di pelo due giorni fa. Non è mai una buona idea fare la ceretta in un giorno speciale. Ci si ritrova rossi e non è un bello spettacolo. Il mio corpo è morbido e le mie sopracciglia sono modellate propriamente.
Quando Annabel entra, le ordino di farmi manicure e pedicure in modo impeccabile. Una volta che lei ha portato a termine la sua opera, entra Franco.
“Come posso esserle utile, Mrs. Lincoln?” dice animatamente.
“Ciao, Franco,” rispondo. “Voglio che mi faccia il mio solito taglio di capelli, e anche dei ritocchi al colore, per favore.”
“Sì, signora.”
Franco inizia a tagliare efficientemente i miei capelli, nello stile che mi piace. Inizia a fare un po’ di conversazione riguardo Dio sa cosa. Ma la mia mente è già occupata da Christian, e il cambiamento nel suo comportamento. Non sono dell’umore per ascoltare altre chiacchiere.
“Franco, tira un po’ il freno,” dico, confondendo la sua piccola mente italiana.
“Tirare il freno, signora?” chiede col suo accento italiano.
“Sì,. Infatti sarebbe meglio per te se ti spegnessi immediatamente.” E’ ancora più confuso.
“Spegnere cosa, signora?” muove la mano per la frustrazione.
“La tua voce!” dico in tono acuto. La mano di Franco vola verso il suo petto in un gesto plateale come se avessi rotto il suo cuore italiano. Il suo viso fa una smorfia.
“Mi dispiace caro, ma sono di cattivo umore oggi, e vorrei solo raccoglierei i miei pensieri in silenzio,” dico. E’ un impiegato molto importante, e non voglio perderlo oggi per una ragazzina in cerca di dote.
Franco mette la mano che tiene le forbici sul suo fianco, e quella che tiene il pettine si muove in aria come se stesse scuotendo la testa con grandi gesti per poi farla finire sul suo cuore.
“Bene! Mrs. Lincoln,” dice con la mano che tiene il pettine ancora sul suo petto come se dovesse calmare il suo cuore che va a cento all’ora, “non ha idea, cara, di quanto mi abbia ferito i sentimenti!”
“Mi dispiace Franco! La mia mente è solo già occupata oggi,” dico, provando a salvare la situazione.
“Pensavo che ci fosse qualcosa sotto, signora,” dice, aggiungendo, “perché, francamente, tutti i miei clienti vengono da me per le mie capacità e la mia grande personalità! E’ bellissima, Mrs. Lincoln, ma il tuo atteggiamento oggi, non è così bellissimo!” dice scuotendo la testa. E grazie a Dio, dopo questo tace.
“Grazie, Franco,” dico dopo che ha finito di tagliare e sistemare i miei capelli.
“Grazie, signora.”
Non capisco perché sono così nervosa per l’incontro con Christian di stasera. Siamo andati a cena quasi ogni settimana per anni, soprattutto da quando siamo diventati soci in affari.
Lo so nel profondo del mio cuore! E’ il cambiamento nell’atteggiamento e nel comportamento di Christian. E’ diverso. E’ diversa questa volta. Voglio scoprire se sia davvero così. Spero che non sia quello che penso.
Continuo a ripensare a quello che ha detto durante l’ultima conversazione telefonica che abbiamo avuto. Ma quello che mi interessa è quello che non ha detto. Quando l’ho chiamato giovedì, ha tagliato corto con me. Volevo solo organizzare questa cena con lui.
“Elena, non posso parlare con te al momento!” ha detto bruscamente.
“Mi dispiace. Non volevo disturbare le tue attività lavorative, Christian,” gli ho detto.
“Sono con Anastasia al momento. Mandami una e-mail dopo se non è niente di importante,” ha detto.
“Ma è giovedì!” ho protestato.
“E questo cosa dovrebbe significare?” ha detto privo di tatto.
“Oh… è solo che non ti vedo da un po’, e mi chiedevo se potessimo andare a cena.”
“Non posso darti una data al momento, Elena. E-mail!” ha detto e poi mi ha riattaccato il telefono in faccia! Non si è mai, MAI, permesso di farlo, soprattutto un giorno a settimana. Sono sempre stata rispettosa del suo tempo, da venerdì a domenica dato che aveva le sue sottomesse, ed era impegnato. Durante gli ultimi sette anni, non ha mai infranto questa regola. MAI! E’ la nuova sottomessa! E’ lei che glielo sta facendo fare!
Christian normalmente discuterebbe con me di qualsiasi nuova sottomessa alla quale vorrebbe far firmare il suo contratto. La porterebbe al mio salone per farla preparare, e io la giudicherei per lui; è stato così quasi dall’inizio. Ma non l’ha fatto con questa, e non ha nemmeno provato a mostrarmela. Accidentalmente ho scoperto che aveva una nuova sottomessa. Ho davvero una sensazione sinistra, questa mi sembra diversa. Non voglio che Christian rimanga ferito, e lei potrebbe essere una che punta solo ai soldi e vuole mettere le mani su di lui! Mi preoccupo per Christian. Non sa come muoversi con le emozioni. La cosa migliore per lui è essere distaccato. Tutti i suoi problemi adolescenziali che ha avuto in passato erano dovuti alle emozioni travolgenti che stava provando. Ho dovuto insegnargli ad incanalarle e farle uscire. Mi ci è voluto molto tempo per mostrargli i misteri delle emozioni. Non voglio che qualcuno metta le zampe su di lui, e se ne approfitti mostrandogli una fottuta emozione come l’amore!
Ne sono disgustata! Cos’ha fatto per me? Niente! Ho amato un uomo una volta. Anche lui mi amava. Infatti mi amava tanto da farmi male, al punto da rompermi il naso e un braccio per amare Christian allo stesso tempo. Emozioni estreme sono dannose. Soprattutto per le persone come Christian, perché quando sente qualcosa, lo sente davvero, nel profondo. Ma è ancora come un adolescente per molti verso. Qualcuno deve controllare la situazione per lui. Tastare il terreno, e non aver attaccamenti emotivi è stato davvero benefico per lui; questo gli hanno assicurato le sottomesse passate. Non  pronto per una relazione. Qualcuno deve proteggerlo, e chiaramente non ci sta riuscendo da solo al momento. Ma non posso riprenderlo perché non è il mio sottomesso. Non più. Se lo fosse stato, non si sarebbe nemmeno avvicinato ad una di quelle… non senza di me che lo avrei conciato per le feste! Penso teneramente a quei tempi. E’ stato il sottomesso migliore che abbia mai avuto. Potremmo ancora tornare indietro, ma gli piace dominare. Potrei essere la sua sottomessa se fosse il suo desiderio. Ma, non voglio danneggiare quello che abbiamo al momento. Sono acque delicate da smuovere. Sospiro e provo a schiarirmi le idee. Devo essere al meglio sotto ogni punto di vista stasera.
Arrivo al nostro solito ristorante alle 19:45. La prenotazione è già stata fatta. Arrivo regalmente, e le teste si girano.
Ho il mio vestito nero, con una scollatura profonda sul davanti, ed è di pizzo. Del merletto mi copre il viso. Scarpe col tacco nere e smalto nero. Trucco leggero. Sono una pantera stasera. Non ho intenzione di fare prigionieri. Vediamo come questa piccola sottomessa amatoriale può competere con me!
Di solito Christian è sempre puntuale, è di quattro minuti in ritardo per la nostra cena! Non è mai in ritardo. Ma provo a non rimuginarci troppo. ‘Scegli le tue battaglie, Elena!’ mi dico. Quando arriva con il suo bellissimo atteggiamento da io-posseggo-il-mondo, mi alzo per salutarlo. Sorrido calorosamente al mio ex sottomesso, e dominatore e mio amico.

Corrupt - Depeche Mode

“Ciao Christian!” dico dolcemente per salutarlo con un sorriso amichevole sul viso.
“Ciao Elena,” mi risponde con un sorriso caloroso che somiglia al mio. Mi allungo verso di lui per dargli un bacio sulle guance e lui mi porge il viso per incontrare le mie labbra a metà strada mentre le mie mani entrano in contatto con le sue braccia. Lo lascio andare ed entrambi ci sediamo nello stesso momento. Il cameriere si affretta al tavolo, e chiede cosa vorremmo bere. Christian, sempre l’esperto di vini, ordina Châteauneuf-du-Pape Bianco del 2009 senza nemmeno guardare la carta dei vini.
Dopo che il cameriere si allontana, io do un’occhiata a Christian con lo sguardo indagatore. Ansioso, un po’ irascibile, nervoso, e qualcos’altro che non riesco bene a percepire. Provo ad osservarlo noncurante.
“Sembri un po’ irritabile oggi, Christian. Va tutto bene?”
“Sì,” mi risponde un po’ troppo bruscamente.
“Va bene,” dico con un sorriso che mi compare sulle labbra. “Immaginavo volessi parlare di lei,” dico eloquente dato che non tirerà in ballo l’argomento. “Non ti ho mai visto così irritabile…” dico, poi mi correggo. L’ho visto irritabile prima. Quando era un adolescente. Questo non va bene! “Beh, non ti vedo così da molti anni. Che succede? Si tratta della tua nuova sottomessa?” chiedo con calma.
“Sì,” risponde a monosillabi. I miei occhi passano allo scanner il suo atteggiamento, il suo linguaggio del corpo, il suo modello di linguaggio, e provo a non lasciarmi sfuggire niente. Gli faccio un cenno con la testa per farlo andare avanti.
“Anastasia ha lasciato la città. Quindi, mi sento un po’ in apprensione.”
“Per sempre? Pensavo che voi due vi foste appena incontrati,” dico sorpresa e la sua risposta ci shocka entrambi.
“Diamine, no! Non riesco a gestire la sua assenza nemmeno per un giorno! Sono passate meno di ventiquattro ore,” dice controllando il su orologio come se stesse contando i minuti, e stesse facendo il conto alla rovescia per il suo ritorno in città, “e non sono stato altro che un mostro con tutti quelli che mi circondano. E’ andata in Georgia a trovare sua madre,” dice. Alzo le sopracciglia, lo guardo come se fosse una persona completamente  nuova, il mio Christian è andato, ed  è stato rimpiazzato da questo esuberante clone. Sono dispiaciuta! Fottuta stronza! Cosa gli ha fatto? Ho bisogno di scoprirlo.
“Beh… Com’è il sesso? Immagino che sia stato oltre le tue aspettative se ti manca così tanto,” dico sorridendo. Il sesso per noi è sempre un argomento facile di cui parlare. Dopotutto, abbiamo fatto praticamente di tutto insieme. Gli ho insegnato tutto ciò che sa …. Beh, quasi tutto. Ha anche imparato delle cose da solo, lavorandoci sodo, e mi piacerebbe proprio scoprire di cosa si tratta.
“E’ spettacolare per una ragazza così giovane, così innocente, così disposta ad imparare, considerando che era vergine,” dice guardandomi con un’espressione impassibile dipinta in volto. La mia testa si alza di scatto, e sono così shockata dal fatto che abbia davvero trovato una fottuta vergine, mi strozzo con il Châteauneuf-du-Pape Bianco del 2009 che sto sorseggiando. La mia reazione in realtà lo fa sorridere.
“Era vergine?” borbotto come se fosse una bestemmia, un po’ troppo duramente, e questo lo fa accigliare con me. E’ sexy, anche quando è arrabbiato! Vorrei mettere le mani su quella mascella serrata, e mordere quei lobi delle orecchie che si stanno arrossando. Provo a togliermi dalla testa questi pensieri, così posso concentrarmi sul problema del momento.
“Sì. E’ un problema?” chiede sulla difensiva.
“No. Ma non avrei mai pensato che fossi il tipo di uomo da vergine. Quando sono cambiati i tuoi gusti? Tutte le tue altre sottomesse avevano esperienza ed erano delle sottomesse convinte. Data la sua età, avevo pensato che avesse meno esperienza delle altre, ma addirittura una vergine? Christian, sei sicuro che lei possa soddisfare tutti i tuoi bisogni, caro?” chiedo dolcemente provando a tenere a freno la mia passione e la mia rabbia che aumentano contemporaneamente.
“Nessuno ha mai soddisfatto i miei bisogni quanto lei,” dice in sua difesa.

 She's Always a Woman by Billy Joel

“Prova a ripetere! Dato ciò che hai appena rivelato, è stata completamente inesperta in quanto a sesso fino a quanto, tre settimane fa?” dico alzando le sopracciglia, in tono interrogativo. “Sai che servono anni per mettere a punto la sottomissione. A te sono serviti anni,” dico con un sorriso compiaciuto. Non solo anni, ma tantissime punizioni, flagellazioni, sculacciate, cinghiate… Cosa, una stronza che portava il pannolino e giocava con i pupazzi fino a ieri, lo incontra, e improvvisamente lei è il centro delle sue attenzioni? Non sa niente dei suoi bisogni. Nemmeno una singola cosa!
“Come fai a sapere che verrà incontro a tutti i tuoi bisogni?” dico con un sussurro fermo allungandomi verso di lui. “Hai dei bisogni che anche una sottomessa molto esperta non riuscirebbe a soddisfare. Bisogni oscuri…” dico, e poi mi ritraggo lasciando che il resto dei pensieri rimangano in sospeso; lasciandoli penetrare. Non sa niente di questo nuovo territorio, e lo danneggerà. Quello che sa gli ha portato dei benefici esponenziali. I sentimenti sono per i perdenti, e non l’ho allenato per farlo diventare un perdente! Dentro conto fino a dieci, mentre guardo il cameriere che versa il vino al tavolo vicino. Fisso i fiori sul tavolo. Guardo i quadri alle pareti. Hmm. La serenità mi attraversa momentaneamente.
Lo sguardo di Christian si scurisce per la rabbia che cresce. “Non mi piace che tu parli in questi termini di Anastasia! A me lei piace!” dice, il suo sguardo non lascia il mio. Poi quasi all’istante la sua voce si addolcisce quando inizia a parlare della puttanella bruna della quale al momento si occupa nella sua stanza dei giochi. “Davvero tanto in realtà… Non so mai cosa farà o dirà e questa è una vera boccata d’aria fresca. E’ intelligente, spiritosa, una grande negoziatrice,” dice con il più stupido sorriso che gli sia mai apparso sulla faccia. Oddio! Aggiungi alla lista obbediente e avrai un Golden Retriver! Che diavolo ha fatto questa puttana al mio protetto?
Non mi sono mai sentito così vivo – mai in tutta la mia vita!” dice mentre sto provando a tenermi occupata sorseggiando il fottuto vino del quale non riesco a sorseggiare niente. Dove diavolo è il fottuto cameriere? Mi serve qualcosa di più forte! Un doppio whisky o della vodka. Batto nervosamente il mio dito sul mio grembo.
Lei mi fa sentire completamente, assolutamente e significativamente vivo! Perdo la ragione quando sono con lei, ma poi è un continuo enigma. Mi dà un nuovo scopo, una nuova ragione d’essere,” dice, stupido idiota! Sì, vediamo quanto ti sentirai vivo quando la verginella ti prosciugherà della vita dopo averti spezzato il cuore e averlo gettato a terra di fronte a te! Gli sorrido. Mi piace l’espressione che quel sorriso gli disegna su quella fottutamente bella faccia!
Sono intrigata, Christian. Se ti piace così tanto, vorrei incontrarla,” dico freddamente. Vediamo se quella sgualdrina è all’altezza di quello che dice!
Non penso che sia una buona idea,” dice con espressione piatta. Perché diavolo no? Perché non potrei incontrarla?
Come mai? Non dirmi che non vuoi presentarla alla tua insegnante,” dico e gli do un’occhiata significativa.
Lei non vuole incontrarti. Penso che ti odi per avermi introdotto nello stile di vita del BDSM quando avevo 15 anni. Ti vede come una molestatrice di bambini,” dice senza alcuna espressione sul viso. Perdo davvero il controllo per un minuto e sbianco, presa alla sprovvista. Sta competendo con me! Come si dice? Oh, già… Prendi questo! Tranne che quando lo farà, starò pulendo il pavimento con lei sopra dopo che le avrò dato una bella fustigata!
Christian! Sai che non era così!” mi ritrovo a dire in mia difesa. E il fatto che devo difendermi a causa di una sgualdrina mi fa infuriare! “Ti avevo visto essere autodistruttivo, e francamente i tuoi genitori erano esasperati dai tentativi per gestire le tue risse, i problemi scolastici, e questo stile di vita ti ha insegnato a prendere in mano il tuo destino. Ad essere al controllo. Ha dirottato le tue tendenze distruttive in un canale diverso, così non facevi del male a te stesso; ti ha insegnato a concentrarti e ad essere orientato verso i tuoi obiettivi.
Lo so. Non riesce a capire il nostro rapporto, e questo la preoccupa. E’ un paese libero, e chiaramente lei è autorizzata ad avere le sue opinioni,” dice. Almeno non se l’è dimenticato. C’è ancora speranza per lui. Dio! Questo è peggio di ciò che pensavo!
Ma, non è così che ti senti, vero?” gli chiedo preoccupata e mi allungo verso di lui. “Sai quanto la tua amicizia significhi per me. Mi preoccupo di te immensamente. Sei l’unica persona di cui mi interessi così tanto…” dico fermandomi. “Più di chiunque altro. Non riesco ad esprimere a parole quanto la tua amicizia significhi, quanto importante sia per me, Christian; e non voglio perderla. Di certo non a causa di una delle tue sottomesse!” ripeto.
Ti prego, non riferirti ad Anastasia come ‘una delle mie sottomesse.’ Mi preoccupo per te e la tua amicizia significa davvero tanto anche per me. Siamo anche soci in affari e questo ha portato grossi benefici ad entrambi. Anastasia non comprende il nostro rapporto solo perché non ha un passato incasinato quanto il mio, e di questo ne sono grato. Non penso che avrei potuto sopportare il pensiero che lei avesse un passato,” dice sinceramente scuotendo la testa.
Lo guardo attentamente osservandolo bene. Questo non è il mio Christian. E’ lo stesso in superficie, ma in qualche modo è diverso. Cos’è cambiato? Che cazzo gli ha fatto quella stronza? Ma, dato che è qui, e sta parlando, voglio approfittarne, e scoprire quante più cose possibile. Sento qualcosa di più forte della rabbia che cresce in me; ma cosa? Sono gelosa di una puttanella che è appena uscita dall’adolescenza? Potrà mai essere alla mia altezza?
La sua assenza,” dice fermandosi, provando a riprendere fiato… oh mio Dio! Ormai è già andato! “mi fa stringere il cuore, come se qualcuno stesse per strapparmelo via. E il fatto che lei sia dall’altro lato del paese, il pensiero che potrebbe incontrare un altro corteggiatore laggiù, mi rende più che geloso! Non riesco a dare un nome a questa emozione. Mi è completamente estranea, Elena!” finisce il suo pensiero restando senza fiato. Cazzo! Che faccio? Che faccio? Che faccio?
Vedo… Beh, se hai dei sentimenti così forti per lei,” dico mettendo la mano sulla sua sul tavolo, “e se ti manca così tanto, perché non vai da lei? E’ l’unica cosa logica da fare… Non pensi?” indago per saperne di più.
La psicologia inversa con Christian funziona raramente. Ne L’Arte della Guerra, Sun Tzu dice, “Se conosci il tuo nemico e conosci te stesso, non c’è bisogno di aver paura del risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta soffrirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia.” Ho intenzione di conoscere questa stronza! “Combatti contro il tuo nemico dove non c’è…” Lei non è qui, e intendo approfittare di ogni mezzo disponibile per il bene di Christian. E’ come sparare ad un pesce in un barile con Christian, ma non quando gli dici che stai sparando a lui. Sottile è la parola chiave in questa situazione, in questa battaglia. E non è solo per il suo bene. Potrà essere ferito ora, ma starà meglio in futuro. Taglio netto!
E’ andata in Georgia,” va a vanti, “perché non riesce a pensare chiaramente quando le sono intorno,” sospira. “Fosse per questo, non ci riesco nemmeno io, ma penso che abbia bisogno di chiarirsi le idee riguardo i suoi sentimenti per me, e decidere se la nostra relazione può funzionare così com’è,” dice. Idiota! Penso tra me e me.
Christian! Mi sorprendi! Lei è la tua sottomessa! Dovrebbe fare quello che le chiedi di fare, altrimenti, mandala a quel paese, e prendine un’altra che ti obbedisce nel modo che si addice ad una sottomessa,” dico fermamente – lui è un Dominatore, e dovrebbe agire in tal senso. Non come una femminuccia! Lui si acciglia con me. Non va bene!
Elena, non dirmi la tua merda da Dominatrice! Non mi serve quello schifo, e so meglio di te come dovrebbe essere una sottomessa!” dice a denti stretti, e le sue parole e il suo atteggiamento mi fanno leggermente indietreggiare, ma riprendo il controllo. “Ma, io voglio darle lo spazio che mi ha chiesto, che vuole e di cui ha bisogno. Ma oggi, mentre ci stavamo scambiando delle e-mail, ha detto che voleva fossi lì. Penso di mancarle quanto lei manca a me. Voglio che questo funzioni tra noi… Davvero tanto. Non è come le altre sottomesse. E’ importante per me…
Lo fisso per un lungo minuto e poi dico, “Ha la tua risposta allora; se ha detto che voleva tu fossi lì, vuole che tu vada.” Se la stronza non vuole che vada, potrebbero esserci due ragioni. 1. Se è davvero preoccupata e spaventata dalla sua Dominanza, questo rende il mio lavoro più facile, poi quando lui si presenterà in Georgia questo la spaventerà a morte, e potrebbe mettere fine a tutto. 2. Ha qualche altro stronzo che l’aspetta, e sta attualmente scopando con lui, o meglio ancora lei, e questo potrebbe spiegare perché era ancora vergine, e se quello è il caso, meglio se Christian lo scopre. Essendo il dominatore che è, ed essendo il maniaco monogamo che si ritrova ad essere, potrebbe rompere con lei. In entrambi i casi, è una situazione di vittoria.
Non voglio rovinare tutto, Elena! Non voglio spaventarla e farla scappare via. Non penso che potrei sopportare di non stare con lei,” afferma con la voce afflitta dal dolore.
La mia bocca si spalanca, i miei occhi diventano enormi. Oh, spero davvero di non essere arrivata troppo tardi per salvarlo dalla distruzione!
Christian Grey! Non posso crederci! Sei innamorato di lei?” dico di getto.
Lui mi guarda shockato, e vedo che i suoi occhi diventano selvaggi per la paura e questo mi preoccupa davvero. Oh no! A me importa di Christian!  Non voglio vederlo ferito. L’ho già visto ferito prima, e quel ricordo arriva non richiesto. I miei occhi si addolciscono per il ragazzo di fronte a me. “No! No! Assolutamente no! Io non amo! Non merito il suo amore… Io… Io non so amare. L’hai detto prima – è un’emozione inutile.” Scuote la testa. “No, non posso… Voglio dire, non penso di essere innamorato,” dice; non so se stia provando a convincere se stesso, o me. Sono davvero preoccupata per lui. Forse aspetterò finché non capirà tutto da solo. Questo non va bene!
Hmm…” mormoro senza distogliere lo sguardo da Christian, “lascia che riformuli la frase, Christian. Tu sei innamorato di lei!” dico con la convinzione inequivocabile che questa sia la verità.
Lui mi guarda disorientato. Il mio povero ragazzo! “Non posso essere innamorato, Elena! Non vado bene per lei!” dice con la paura nella voce.
Christian! Sei sempre così duro con te stesso con tutto questo biasimarti! Devi smetterla, mio caro! Lei dovrebbe sperare di essere abbastanza per te! Sei un gran bell’affare, Christian…” dico sgridandolo. “Sei bellissimo, ricco e talentuoso, in molti modi che interessano le donne. Sei unico nel tuo genere! Dove potrebbe trovare uno come te? Invece tu puoi fare un cenno con la mano e trovare centinaia di Anastasia che sarebbero disposte a correre da te e obbedire ad ogni tuo comando. Puoi avere qualsiasi donna… E’ lei quella fortunata ad avere le tue attenzioni, caro,” finisco la mia frase. Si sta annullando per questa donna, e sono preoccupato che possa finire col farsi male. Ma invece, Christian si arrabbia con me!
Elena! Non voglio mai più sentirti parlare di Anastasia come se fosse una cosa di cui ce n’è a bizzeffe! Non è nessuna di queste cose! Ho l’opinione più alta riguardo lei, ed è una su un milione. Nel corso della mia intera vita, non ho mai incontrato nessuno come lei! Nemmeno una persona! E’ vero che perdo la ragione quando le sono vicino, e anche lei con me, ma allora…” si ferma e poi aggiunge, “allora, trovo anche uno scopo rinnovato nella sua presenza. E’ così preziosa per me. Ho questo immenso desiderio di proteggerla e prendermi cura di lei. Ho dei sentimenti a cui non riesco a dare un nome, e questo mi spaventa a morte! Ma, il pensiero di perderla è la peggior paura che abbia mai avuto in tutta la vita! Non riesco nemmeno a sopportarlo in forma ipotetica. E’ troppo terrificante … Il mio affetto per lei è profondo, arriva all’anima.” Se questa non è una dichiarazione d’amore, allora non so cosa sia!
Sei davvero innamorato di lei, Christian! Ti conosco meglio di chiunque altro…” dico, ma poi mi interrompe.
Non chiunque! Anastasia mi conosce meglio!” mi corregge. Alla fine mi acciglio e come gesto che sottolinea il mio nervosismo, mi sistemo i capelli tagliati ad opera d’arte da Franco proprio questo pomeriggio mettendoli dietro l’orecchio con il mio indice ben curato.
“Maglio di me?” chiedo incredula, senza rendermi conto che sto lasciando che mi paragoni ad una dilettante che non sapeva nemmeno come fosse fatto un pene fino a quattro settimane fa!
“Sai che sono molto riservato,” mi dice con un’espressione impassibile.
“E io ti conosco intimamente da quando avevi 15 anni, Christian!” affermo, senza riuscire a domare la mia rabbia crescente, e provo a correggere Christian.
“Bo, Elena!” mi corregge. “No, Elena! Tu ed io eravamo intimi quanto un incidente d’auto,” dice aggiungendo, “tu ed io abbiamo iniziato a scopare quando avevo quindici anni ed è durato fino a quando ne avevo ventuno. Ma si trattava solo di quello. Io e te possiamo parlare praticamente di qualsiasi cosa, ma lei è l’unica persona a cui abbia mai permesso di conoscermi intimamente. Di amarmi, di fare l’amore con me. Io e te non abbiamo mai fatto l’amore. Abbiamo solo scopato!” mi fissa.
“Sono state le migliori scopate…” affermo semplicemente. “Anastasia può avvicinarsi anche lontanamente alle nostre scopate?” gli chiedo bruscamente. Lui mi fa un sorriso fiero dicendomi che è così.
“Lei è meglio di tutte le donne che abbia mai scopato messe insieme,” dice con un sorriso idiota che vorrei cancellargli dal viso!
“Ahia!” dico sorridendo. “Questa è tosta.”
“Me l’hai chiesto tu. Ho detto ciò che vedo, Elena.”
“Beh, dato che hai un’opinione così alta di lei, Christian, e dato che sei innamorato di lei,” dico e lui apre la bocca per protestare di nuovo; non so francamente per quale ragione dopo aver confessato quello che prova… Il punto è opinabile. Alzo la mano per dirgli quello che sento, quello che c’è nel mio cuore.
“Guarda, forse sarai l’ultimo a capirlo, ma io riesco a vedere che sei innamorato di lei. Se hai anche solo il desiderio di far funzionare la tua relazione nel contesto in cui dovrebbe, devi andare da lei. Vola laggiù! Va’ a vedere la donna che ti manca così tanto. A quanto pare ti ha detto che anche tu le manchi. Se sente lo stesso per te, non sarà scocciata dal vederti. A meno che, ovviamente, lei non abbia qualcuno o qualcos’altro oltre al motivo che ti ha detto. Vai da lei. Prenditi la tua donna, Christian!” dico. Lascio che tutta la situazione si apra. Vedo il cambiamento sul suo viso.
“Voglio darle lo spazio di cui ha bisogno, così può pensare chiaramente. Ma, voglio vederla,” dice, ma c’è desiderio nella sua voce. Questa potrebbe non essere ancora una battaglia persa.
Oh, piccolo, riesco a vedere la brama per lei nei tuoi occhi. Potrebbe davvero dare di matto, ma come farai a scoprire a cosa sta pensando,” dico, ed incapace di evitare di farlo, mormoro tra me e me, “o su chi sta,” lui mi guarda provando a decifrare quello che ho detto, ma non lascio che mi si legga qualcosa in faccia. Scuote la testa mentre io alzo leggermente le sopracciglia e sorseggio dell’altro vino. Dannato cameriere, meglio se mi porti qualcosa di più forte immediatamente!
Per il mio sollievo, la faccia di Christian prende i tratti della determinazione. Poi il suo Blackberry deve aver squillato, ma non ho sentito niente, e così lui lo prende e lo guarda con lo stesso stupido sorriso. Sì! E’ la stronza che lo sta massaggiando. Ha il guinzaglio lungo, arriva qui dalla Georgia! Lei strattona, lui abbaia!
Christian ripone il telefono al sicuro nella tasca della sua giacca.
“Cos’era?” gli chiedo provando ad apparire disinteressata.
“Niente,” dice sorridendo. Niente, sti gran cazzi!
“Sai come ti chiama Anastasia?” chiede. Certamente! La stronza, la molestatrice di bambini, la Dominatrice… la lista è infinita.
“No,” dico con un po’ di apprensione che mi attanaglia la voce. “Niente di cattivo o spiacevole, spero,” dico educatamente.
“No. Niente del genere. Il tuo soprannome è ‘Mrs. Robinson’,” dice. Oh, che classico! La famosa cougar (ndt. Letteralmente significa coguaro, puma, ma in questo caso indica donne mature che hanno relazioni con uomini più giovani, termine ormai entrato anche nel gergo italiano.)
Gli sorrido, per il suo bene. “Mrs. Robinson,” dico provando a ripetere il nome. “Dev’essere davvero speciale per te, Christian. Perché è l’unica Sottomessa alla quale hai parlato di me, o della quale abbiamo mai parlato così tanto di tutte le altre. Però, ovviamente, le sottomesse vanno e vengono…” dico lasciando che la mia frase resti sospesa in aria tra di noi.
“Sì, le sottomesse potranno andare e venire, ma Anastasia resta!” risponde fermamente. La sua risposta mi fa sorridere tristemente. Potrei averlo già perso.
“Va’ da lei,” dico prendendo un grande sorso del mio vino.
“Ne ho tutta l’intenzione,” dice. “Lei è mia!” Lo guardo per quella frase. Poche semplici parole, ma così potenti. Non l’ha mai detto di nessuno. Nemmeno di me… Mia… Che parola forte. Vorrei che lui fosse mio.
“Ovviamente. Se sta provando a rivalutare i suoi sentimenti come dici tu, potrebbe spaventarsi e scappare via. Ma, se ti desidera quanto tu desideri lei, sarà felice anche lei di vederti. Non lo saprai mai finché non proverai, Christian,” dico. Voglio dire anche altro. Sono troppo spaventata e preoccupata che lei lo ferirà, lo romperà a tal punto da non poter essere più riparato. Ma, lui è un uomo adulto, e non è il mio sottomesso. Questa battaglia dovrò aspettare per combatterla… dopo che sarà tornato dalla Georgia.
Prendi questo piccola cacciatrice di dote… Vediamo chi è la lottatrice più forte!

Christian ed io prendiamo strade diverse intorno alle 21:30, e tristemente non nota quello che c’è sotto la mia superficie. Diavolo! Nemmeno in superficie. Ogni uomo nel ristorante mi fissa e mi fa l’occhiolino sia in segreto che apertamente, ma non Christian mentre ci facciamo strada per uscire dal locale. E’ stato qui, ma la sua mente era in Georgia con una donna che non è degna di lui. L’ho già perso? Penso di no. Elena Lincoln non perde!

Right Here Waiting For You by Richard Marx



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