CAPITOLO BONUS #2
Ex Sottomesse e nuove rivali
Tradotto da: 50 Shades Italia
L’Esclava è tra le mie chiamate rapide come sempre, ovviamente. E’
uno dei miei saloni più impegnativi. Compongo due numeri, e il telefono inizia
a squillare.
“Grazie per aver chiamato l’Esclava. Sono Greta. Come posso
aiutarla?” risponde Greta professionalmente. Approvo.
“Greta, sono Mrs. Lincoln. Ho bisogno che mi mandi Franco qui al
massimo tra un’ora.”
“Siamo molto impegnati oggi qui, signora. E Franco è già prenotato
da alcune delle sue clienti abituali per le prossime tre ore. Posso mandarle
qualcun altro, o andrebbe bene se Franco venisse dopo aver soddisfatto tutte le
sue clienti?”
“Greta!” urlo fermamente. “Ti ho dato qualche indizio secondo il
quale volevo sapere quali sono gli impegni di Franco per le prossime tre ore?
Ti ho semplicemente chiesto di mandarlo qui. Fai come ti ho detto. Non si nella
posizione di dire a me cosa fare.”
“No, signora, di certo no!” prova a rispondere.
“NON interrompermi
quando ti sto parlando. Ricordati chi firma i tuoi stipendi! Franco dev’essere
qui entro un’ora,” dico e riesco a sentirla rabbrividire e rantolare.
“Sì, signora,” risponde flebilmente. “Chi dovrei chiamare per far
sostituire Franco, signora?” chiede con voce docile.
“Manderò qualcuno da qui,” dico e riaggancio.
A Christian piacciono solo i tagli di capelli fatti da Franco, e
ho un appuntamento a cena con lui stasera. Deve essere tutto perfetto stasera.
Quindi, Franco è l’uomo che mi farà i capelli.
Esco dal mio ufficio e cammino per il salone. Io e Christian
possediamo alcuni dei saloni di bellezza più importanti a Seattle e serviamo la
crème de la crème della città. Dobbiamo sempre essere prenotati con settimane
di anticipo e i nostri clienti pagano molto per i nostri sevizi. Christian è un
socio occulto. Io gestisco l’attività.
“Annabel,” chiamo.
“Sì, signora,” risponde educatamente.
“Avrò bisogno di te quando avrai finito con il tuo cliente. Vieni
nel mio ufficio per favore,” dico freddamente.
“Certo, signora,” risponde, Mi piace che sul mio posto di lavoro
si sia tutti professionali. Voglio che i miei impiegati siano efficienti,
professionali e obbedienti.
Ho fatto una ceretta e mi sono sbarazzata di qualsiasi tipo di
pelo due giorni fa. Non è mai una buona idea fare la ceretta in un giorno
speciale. Ci si ritrova rossi e non è un bello spettacolo. Il mio corpo è
morbido e le mie sopracciglia sono modellate propriamente.
Quando Annabel entra, le ordino di farmi manicure e pedicure in
modo impeccabile. Una volta che lei ha portato a termine la sua opera, entra
Franco.
“Come posso esserle utile, Mrs. Lincoln?” dice animatamente.
“Ciao, Franco,” rispondo. “Voglio che mi faccia il mio solito
taglio di capelli, e anche dei ritocchi al colore, per favore.”
“Sì, signora.”
Franco inizia a tagliare efficientemente i miei capelli, nello
stile che mi piace. Inizia a fare un po’ di conversazione riguardo Dio sa cosa.
Ma la mia mente è già occupata da Christian, e il cambiamento nel suo
comportamento. Non sono dell’umore per ascoltare altre chiacchiere.
“Franco, tira un po’ il freno,” dico, confondendo la sua piccola
mente italiana.
“Tirare il freno, signora?” chiede col suo accento italiano.
“Sì,. Infatti sarebbe meglio per te se ti spegnessi
immediatamente.” E’ ancora più confuso.
“Spegnere cosa, signora?” muove la mano per la frustrazione.
“La tua voce!” dico in tono acuto. La mano di Franco vola verso il
suo petto in un gesto plateale come se avessi rotto il suo cuore italiano. Il
suo viso fa una smorfia.
“Mi dispiace caro, ma sono di cattivo umore oggi, e vorrei solo
raccoglierei i miei pensieri in silenzio,” dico. E’ un impiegato molto
importante, e non voglio perderlo oggi per una ragazzina in cerca di dote.
Franco mette la mano che tiene le forbici sul suo fianco, e quella
che tiene il pettine si muove in aria come se stesse scuotendo la testa con
grandi gesti per poi farla finire sul suo cuore.
“Bene! Mrs. Lincoln,” dice con la mano che tiene il pettine ancora
sul suo petto come se dovesse calmare il suo cuore che va a cento all’ora, “non
ha idea, cara, di quanto mi abbia ferito i sentimenti!”
“Mi dispiace Franco! La mia mente è solo già occupata oggi,” dico,
provando a salvare la situazione.
“Pensavo che ci fosse qualcosa sotto, signora,” dice, aggiungendo,
“perché, francamente, tutti i miei clienti vengono da me per le mie capacità e
la mia grande personalità! E’ bellissima, Mrs. Lincoln, ma il tuo atteggiamento
oggi, non è così bellissimo!” dice scuotendo la testa. E grazie a Dio, dopo
questo tace.
“Grazie, Franco,” dico dopo che ha finito di tagliare e sistemare
i miei capelli.
“Grazie, signora.”
Non capisco perché sono così nervosa per l’incontro con Christian
di stasera. Siamo andati a cena quasi ogni settimana per anni, soprattutto da
quando siamo diventati soci in affari.
Lo so nel profondo del mio cuore! E’ il cambiamento
nell’atteggiamento e nel comportamento di Christian. E’ diverso. E’ diversa
questa volta. Voglio scoprire se sia davvero così. Spero che non sia quello che
penso.
Continuo a ripensare a quello che ha detto durante l’ultima conversazione
telefonica che abbiamo avuto. Ma quello che mi interessa è quello che non ha
detto. Quando l’ho chiamato giovedì, ha tagliato corto con me. Volevo solo
organizzare questa cena con lui.
“Elena, non posso parlare con te al momento!” ha detto bruscamente.
“Mi dispiace. Non volevo disturbare le tue attività lavorative,
Christian,” gli ho detto.
“Sono con Anastasia al momento. Mandami una e-mail dopo se non è
niente di importante,” ha detto.
“Ma è giovedì!” ho protestato.
“E questo cosa dovrebbe significare?” ha detto privo di tatto.
“Oh… è solo che non ti vedo da un po’, e mi chiedevo se potessimo
andare a cena.”
“Non posso darti una data al momento, Elena. E-mail!” ha detto e
poi mi ha riattaccato il telefono in faccia! Non si è mai, MAI, permesso di
farlo, soprattutto un giorno a settimana. Sono sempre stata rispettosa del suo
tempo, da venerdì a domenica dato che aveva le sue sottomesse, ed era
impegnato. Durante gli ultimi sette anni, non ha mai infranto questa regola.
MAI! E’ la nuova sottomessa! E’ lei che glielo sta facendo fare!
Christian normalmente discuterebbe con me di qualsiasi nuova
sottomessa alla quale vorrebbe far firmare il suo contratto. La porterebbe al
mio salone per farla preparare, e io la giudicherei per lui; è stato così quasi
dall’inizio. Ma non l’ha fatto con questa, e non ha nemmeno provato a
mostrarmela. Accidentalmente ho scoperto che aveva una nuova sottomessa. Ho
davvero una sensazione sinistra, questa mi sembra diversa. Non voglio che
Christian rimanga ferito, e lei potrebbe essere una che punta solo ai soldi e
vuole mettere le mani su di lui! Mi preoccupo per Christian. Non sa come
muoversi con le emozioni. La cosa migliore per lui è essere distaccato. Tutti i
suoi problemi adolescenziali che ha avuto in passato erano dovuti alle emozioni
travolgenti che stava provando. Ho dovuto insegnargli ad incanalarle e farle
uscire. Mi ci è voluto molto tempo per mostrargli i misteri delle emozioni. Non
voglio che qualcuno metta le zampe su di lui, e se ne approfitti mostrandogli una
fottuta emozione come l’amore!
Ne sono disgustata! Cos’ha fatto per me? Niente! Ho amato un uomo
una volta. Anche lui mi amava. Infatti mi amava tanto da farmi male, al punto
da rompermi il naso e un braccio per amare Christian allo stesso tempo. Emozioni
estreme sono dannose. Soprattutto per le persone come Christian, perché quando
sente qualcosa, lo sente davvero, nel profondo. Ma è ancora come un adolescente
per molti verso. Qualcuno deve controllare la situazione per lui. Tastare il
terreno, e non aver attaccamenti emotivi è stato davvero benefico per lui;
questo gli hanno assicurato le sottomesse passate. Non pronto per una relazione. Qualcuno deve
proteggerlo, e chiaramente non ci sta riuscendo da solo al momento. Ma non
posso riprenderlo perché non è il mio sottomesso. Non più. Se lo fosse stato,
non si sarebbe nemmeno avvicinato ad una di quelle… non senza di me che lo
avrei conciato per le feste! Penso teneramente a quei tempi. E’ stato il
sottomesso migliore che abbia mai avuto. Potremmo ancora tornare indietro, ma
gli piace dominare. Potrei essere la sua sottomessa se fosse il suo desiderio.
Ma, non voglio danneggiare quello che abbiamo al momento. Sono acque delicate
da smuovere. Sospiro e provo a schiarirmi le idee. Devo essere al meglio sotto ogni
punto di vista stasera.
Arrivo al nostro solito ristorante alle 19:45. La prenotazione è
già stata fatta. Arrivo regalmente, e le teste si girano.
Ho il mio vestito nero, con una scollatura profonda sul davanti,
ed è di pizzo. Del merletto mi copre il viso. Scarpe col tacco nere e smalto
nero. Trucco leggero. Sono una pantera stasera. Non ho intenzione di fare
prigionieri. Vediamo come questa piccola sottomessa amatoriale può competere
con me!
Di solito Christian è sempre puntuale, è di quattro minuti in
ritardo per la nostra cena! Non è mai in ritardo. Ma provo a non rimuginarci
troppo. ‘Scegli le tue battaglie, Elena!’ mi dico. Quando arriva con il suo
bellissimo atteggiamento da io-posseggo-il-mondo, mi alzo per salutarlo.
Sorrido calorosamente al mio ex sottomesso, e dominatore e mio amico.
Corrupt - Depeche Mode
“Ciao Christian!” dico dolcemente per salutarlo con un sorriso
amichevole sul viso.
“Ciao Elena,” mi risponde con un sorriso caloroso che somiglia al
mio. Mi allungo verso di lui per dargli un bacio sulle guance e lui mi porge il
viso per incontrare le mie labbra a metà strada mentre le mie mani entrano in
contatto con le sue braccia. Lo lascio andare ed entrambi ci sediamo nello
stesso momento. Il cameriere si affretta al tavolo, e chiede cosa vorremmo
bere. Christian, sempre l’esperto di vini, ordina Châteauneuf-du-Pape Bianco
del 2009 senza nemmeno guardare la carta dei vini.
Dopo che il cameriere si allontana, io do un’occhiata a Christian
con lo sguardo indagatore. Ansioso, un po’ irascibile, nervoso, e qualcos’altro
che non riesco bene a percepire. Provo ad osservarlo noncurante.
“Sembri un po’ irritabile oggi, Christian. Va tutto bene?”
“Sì,” mi risponde un po’ troppo bruscamente.
“Va bene,” dico con un sorriso che mi compare sulle labbra.
“Immaginavo volessi parlare di lei,” dico eloquente dato che non tirerà in
ballo l’argomento. “Non ti ho mai visto così irritabile…” dico, poi mi
correggo. L’ho visto irritabile prima. Quando era un adolescente. Questo non va
bene! “Beh, non ti vedo così da molti anni. Che succede? Si tratta della tua
nuova sottomessa?” chiedo con calma.
“Sì,” risponde a monosillabi. I miei occhi passano allo scanner il
suo atteggiamento, il suo linguaggio del corpo, il suo modello di linguaggio, e
provo a non lasciarmi sfuggire niente. Gli faccio un cenno con la testa per
farlo andare avanti.
“Anastasia ha lasciato la città. Quindi, mi sento un po’ in
apprensione.”
“Per sempre? Pensavo che voi due vi foste appena incontrati,” dico
sorpresa e la sua risposta ci shocka entrambi.
“Diamine, no! Non riesco a gestire la sua assenza nemmeno per un
giorno! Sono passate meno di ventiquattro ore,” dice controllando il su
orologio come se stesse contando i minuti, e stesse facendo il conto alla
rovescia per il suo ritorno in città, “e non sono stato altro che un mostro con
tutti quelli che mi circondano. E’ andata in Georgia a trovare sua madre,”
dice. Alzo le sopracciglia, lo guardo come se fosse una persona
completamente nuova, il mio Christian è
andato, ed è stato rimpiazzato da questo
esuberante clone. Sono dispiaciuta! Fottuta stronza! Cosa gli ha fatto? Ho
bisogno di scoprirlo.
“Beh… Com’è il sesso? Immagino che sia stato oltre le tue
aspettative se ti manca così tanto,” dico sorridendo. Il sesso per noi è sempre
un argomento facile di cui parlare. Dopotutto, abbiamo fatto praticamente di
tutto insieme. Gli ho insegnato tutto ciò che sa …. Beh, quasi tutto. Ha anche
imparato delle cose da solo, lavorandoci sodo, e mi piacerebbe proprio scoprire
di cosa si tratta.
“E’ spettacolare per una ragazza così giovane, così innocente,
così disposta ad imparare, considerando che era vergine,” dice guardandomi con
un’espressione impassibile dipinta in volto. La mia testa si alza di scatto, e
sono così shockata dal fatto che abbia davvero trovato una fottuta vergine, mi
strozzo con il Châteauneuf-du-Pape Bianco del 2009 che sto sorseggiando. La mia
reazione in realtà lo fa sorridere.
“Era vergine?” borbotto come se fosse una bestemmia, un po’ troppo
duramente, e questo lo fa accigliare con me. E’ sexy, anche quando è
arrabbiato! Vorrei mettere le mani su quella mascella serrata, e mordere quei
lobi delle orecchie che si stanno arrossando. Provo a togliermi dalla testa
questi pensieri, così posso concentrarmi sul problema del momento.
“Sì. E’ un problema?” chiede sulla difensiva.
“No. Ma non avrei mai pensato che fossi il tipo di uomo da
vergine. Quando sono cambiati i tuoi gusti? Tutte le tue altre sottomesse
avevano esperienza ed erano delle sottomesse convinte. Data la sua età, avevo
pensato che avesse meno esperienza delle altre, ma addirittura una vergine?
Christian, sei sicuro che lei possa soddisfare tutti i tuoi bisogni, caro?” chiedo dolcemente provando a tenere a
freno la mia passione e la mia rabbia che aumentano contemporaneamente.
“Nessuno ha mai soddisfatto i miei bisogni quanto lei,” dice in
sua difesa.
She's Always a Woman by Billy Joel
“Prova a ripetere! Dato ciò che hai appena rivelato, è stata
completamente inesperta in quanto a sesso fino a quanto, tre settimane fa?”
dico alzando le sopracciglia, in tono interrogativo. “Sai che servono anni per
mettere a punto la sottomissione. A te sono serviti anni,” dico con un sorriso
compiaciuto. Non solo anni, ma tantissime punizioni, flagellazioni,
sculacciate, cinghiate… Cosa, una stronza che portava il pannolino e giocava
con i pupazzi fino a ieri, lo incontra, e improvvisamente lei è il centro delle
sue attenzioni? Non sa niente dei suoi bisogni. Nemmeno una singola cosa!
“Come fai a sapere che verrà incontro a tutti i tuoi bisogni?”
dico con un sussurro fermo allungandomi verso di lui. “Hai dei bisogni che
anche una sottomessa molto esperta non riuscirebbe a soddisfare. Bisogni
oscuri…” dico, e poi mi ritraggo lasciando che il resto dei pensieri rimangano
in sospeso; lasciandoli penetrare. Non sa niente di questo nuovo territorio, e
lo danneggerà. Quello che sa gli ha portato dei benefici esponenziali. I
sentimenti sono per i perdenti, e non l’ho allenato per farlo diventare un
perdente! Dentro conto fino a dieci, mentre guardo il cameriere che versa il
vino al tavolo vicino. Fisso i fiori sul tavolo. Guardo i quadri alle pareti.
Hmm. La serenità mi attraversa momentaneamente.
Lo sguardo di Christian si scurisce per la rabbia che cresce. “Non
mi piace che tu parli in questi termini di Anastasia! A me lei piace!” dice, il
suo sguardo non lascia il mio. Poi quasi all’istante la sua voce si addolcisce
quando inizia a parlare della puttanella bruna della quale al momento si occupa
nella sua stanza dei giochi. “Davvero tanto in realtà… Non so mai cosa farà o
dirà e questa è una vera boccata d’aria fresca. E’ intelligente, spiritosa, una
grande negoziatrice,” dice con il più stupido sorriso che gli sia mai apparso
sulla faccia. Oddio! Aggiungi alla lista obbediente e avrai un Golden Retriver!
Che diavolo ha fatto questa puttana al mio protetto?
“Non mi sono mai sentito
così vivo – mai in tutta la mia vita!” dice mentre sto provando a tenermi
occupata sorseggiando il fottuto vino del quale non riesco a sorseggiare
niente. Dove diavolo è il fottuto cameriere? Mi serve qualcosa di più forte! Un
doppio whisky o della vodka. Batto nervosamente il mio dito sul mio grembo.
“Lei mi fa sentire
completamente, assolutamente e significativamente vivo! Perdo la ragione quando
sono con lei, ma poi è un continuo enigma. Mi dà un nuovo scopo, una nuova
ragione d’essere,” dice, stupido idiota! Sì, vediamo quanto ti sentirai
vivo quando la verginella ti prosciugherà della vita dopo averti spezzato il
cuore e averlo gettato a terra di fronte a te! Gli sorrido. Mi piace
l’espressione che quel sorriso gli disegna su quella fottutamente bella faccia!
“Sono intrigata, Christian.
Se ti piace così tanto, vorrei incontrarla,” dico freddamente. Vediamo se
quella sgualdrina è all’altezza di quello che dice!
“Non penso che sia una buona
idea,” dice con espressione piatta. Perché diavolo no? Perché non potrei
incontrarla?
“Come mai? Non dirmi che non
vuoi presentarla alla tua insegnante,” dico e gli do un’occhiata
significativa.
“Lei non vuole incontrarti.
Penso che ti odi per avermi introdotto nello stile di vita del BDSM quando
avevo 15 anni. Ti vede come una molestatrice di bambini,” dice senza alcuna
espressione sul viso. Perdo davvero il controllo per un minuto e sbianco, presa
alla sprovvista. Sta competendo con me! Come si dice? Oh, già… Prendi questo!
Tranne che quando lo farà, starò pulendo il pavimento con lei sopra dopo che le
avrò dato una bella fustigata!
“Christian! Sai che non era
così!” mi ritrovo a dire in mia difesa. E il fatto che devo difendermi a
causa di una sgualdrina mi fa infuriare! “Ti
avevo visto essere autodistruttivo, e francamente i tuoi genitori erano
esasperati dai tentativi per gestire le tue risse, i problemi scolastici, e
questo stile di vita ti ha insegnato a prendere in mano il tuo destino. Ad
essere al controllo. Ha dirottato le tue tendenze distruttive in un canale
diverso, così non facevi del male a te stesso; ti ha insegnato a concentrarti e
ad essere orientato verso i tuoi obiettivi.”
“Lo so. Non riesce a capire
il nostro rapporto, e questo la preoccupa. E’ un paese libero, e chiaramente
lei è autorizzata ad avere le sue opinioni,” dice. Almeno non se l’è
dimenticato. C’è ancora speranza per lui. Dio! Questo è peggio di ciò che
pensavo!
“Ma, non è così che ti
senti, vero?” gli chiedo preoccupata e mi allungo verso di lui. “Sai quanto la tua amicizia significhi per
me. Mi preoccupo di te immensamente. Sei l’unica persona di cui mi interessi
così tanto…” dico fermandomi. “Più di
chiunque altro. Non riesco ad esprimere a parole quanto la tua amicizia
significhi, quanto importante sia per me, Christian; e non voglio perderla. Di
certo non a causa di una delle tue sottomesse!” ripeto.
“Ti prego, non riferirti ad
Anastasia come ‘una delle mie sottomesse.’ Mi preoccupo per te e la tua
amicizia significa davvero tanto anche per me. Siamo anche soci in affari e questo
ha portato grossi benefici ad entrambi. Anastasia non comprende il nostro
rapporto solo perché non ha un passato incasinato quanto il mio, e di questo ne
sono grato. Non penso che avrei potuto sopportare il pensiero che lei avesse un
passato,” dice sinceramente scuotendo la testa.
Lo guardo attentamente osservandolo bene. Questo non è il mio
Christian. E’ lo stesso in superficie, ma in qualche modo è diverso. Cos’è
cambiato? Che cazzo gli ha fatto quella stronza? Ma, dato che è qui, e sta
parlando, voglio approfittarne, e scoprire quante più cose possibile. Sento
qualcosa di più forte della rabbia che cresce in me; ma cosa? Sono gelosa di
una puttanella che è appena uscita dall’adolescenza? Potrà mai essere alla mia
altezza?
“La sua assenza,” dice
fermandosi, provando a riprendere fiato… oh mio Dio! Ormai è già andato! “mi fa stringere il cuore, come se qualcuno
stesse per strapparmelo via. E il fatto che lei sia dall’altro lato del paese,
il pensiero che potrebbe incontrare un altro corteggiatore laggiù, mi rende più
che geloso! Non riesco a dare un nome a questa emozione. Mi è completamente
estranea, Elena!” finisce il suo pensiero restando senza fiato. Cazzo! Che
faccio? Che faccio? Che faccio?
“Vedo… Beh, se hai dei
sentimenti così forti per lei,” dico mettendo la mano sulla sua sul tavolo,
“e se ti manca così tanto, perché non vai
da lei? E’ l’unica cosa logica da fare… Non pensi?” indago per saperne di
più.
La psicologia inversa con Christian funziona raramente. Ne L’Arte
della Guerra, Sun Tzu dice, “Se conosci
il tuo nemico e conosci te stesso, non c’è bisogno di aver paura del risultato
di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria
ottenuta soffrirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te
stesso, soccomberai in ogni battaglia.” Ho intenzione di conoscere questa
stronza! “Combatti contro il tuo nemico dove non c’è…” Lei non è qui, e
intendo approfittare di ogni mezzo disponibile per il bene di Christian. E’
come sparare ad un pesce in un barile con Christian, ma non quando gli dici che
stai sparando a lui. Sottile è la parola chiave in questa situazione, in questa
battaglia. E non è solo per il suo bene. Potrà essere ferito ora, ma starà
meglio in futuro. Taglio netto!
“E’ andata in Georgia,” va a
vanti, “perché non riesce a pensare chiaramente quando le sono intorno,”
sospira. “Fosse per questo, non ci riesco nemmeno io, ma penso che abbia
bisogno di chiarirsi le idee riguardo i suoi sentimenti per me, e decidere se
la nostra relazione può funzionare così com’è,” dice. Idiota! Penso tra me
e me.
“Christian! Mi sorprendi!
Lei è la tua sottomessa! Dovrebbe fare quello che le chiedi di fare,
altrimenti, mandala a quel paese, e prendine un’altra che ti obbedisce nel modo
che si addice ad una sottomessa,” dico fermamente – lui è un Dominatore, e
dovrebbe agire in tal senso. Non come una femminuccia! Lui si acciglia con me.
Non va bene!
“Elena, non dirmi la tua
merda da Dominatrice! Non mi serve quello schifo, e so meglio di te come
dovrebbe essere una sottomessa!” dice a denti stretti, e le sue parole e il
suo atteggiamento mi fanno leggermente indietreggiare, ma riprendo il
controllo. “Ma, io voglio darle lo spazio
che mi ha chiesto, che vuole e di cui ha bisogno. Ma oggi, mentre ci stavamo
scambiando delle e-mail, ha detto che voleva fossi lì. Penso di mancarle quanto
lei manca a me. Voglio che questo funzioni tra noi… Davvero tanto. Non è come
le altre sottomesse. E’ importante per me…”
Lo fisso per un lungo minuto e poi dico, “Ha la tua risposta
allora; se ha detto che voleva tu fossi lì, vuole che tu vada.” Se la stronza
non vuole che vada, potrebbero esserci due ragioni. 1. Se è davvero preoccupata
e spaventata dalla sua Dominanza, questo rende il mio lavoro più facile, poi
quando lui si presenterà in Georgia questo la spaventerà a morte, e potrebbe
mettere fine a tutto. 2. Ha qualche altro stronzo che l’aspetta, e sta
attualmente scopando con lui, o meglio ancora lei, e questo potrebbe spiegare perché era ancora vergine, e se
quello è il caso, meglio se Christian lo scopre. Essendo il dominatore che è,
ed essendo il maniaco monogamo che si ritrova ad essere, potrebbe rompere con
lei. In entrambi i casi, è una situazione di vittoria.
“Non voglio rovinare tutto,
Elena! Non voglio spaventarla e farla scappare via. Non penso che potrei
sopportare di non stare con lei,” afferma con la voce afflitta dal dolore.
La mia bocca si spalanca, i miei occhi diventano enormi. Oh, spero
davvero di non essere arrivata troppo tardi per salvarlo dalla distruzione!
“Christian Grey! Non posso
crederci! Sei innamorato di lei?” dico di getto.
Lui mi guarda shockato, e vedo che i suoi occhi diventano selvaggi
per la paura e questo mi preoccupa davvero. Oh no! A me importa di
Christian! Non voglio vederlo ferito.
L’ho già visto ferito prima, e quel ricordo arriva non richiesto. I miei occhi
si addolciscono per il ragazzo di fronte a me. “No! No! Assolutamente no! Io non amo! Non merito il suo amore… Io… Io
non so amare. L’hai detto prima – è un’emozione inutile.” Scuote la testa.
“No, non posso… Voglio dire, non penso di
essere innamorato,” dice; non so se stia provando a convincere se stesso, o
me. Sono davvero preoccupata per lui. Forse aspetterò finché non capirà tutto
da solo. Questo non va bene!
“Hmm…” mormoro senza
distogliere lo sguardo da Christian, “lascia
che riformuli la frase, Christian. Tu sei innamorato di lei!” dico con la
convinzione inequivocabile che questa sia la verità.
Lui mi guarda disorientato. Il mio povero ragazzo! “Non posso essere innamorato, Elena! Non vado
bene per lei!” dice con la paura nella voce.
“Christian! Sei sempre così
duro con te stesso con tutto questo biasimarti! Devi smetterla, mio caro! Lei
dovrebbe sperare di essere abbastanza per te! Sei un gran bell’affare,
Christian…” dico sgridandolo. “Sei bellissimo,
ricco e talentuoso, in molti modi che interessano le donne. Sei unico nel tuo
genere! Dove potrebbe trovare uno come te? Invece tu puoi fare un cenno con la
mano e trovare centinaia di Anastasia che sarebbero disposte a correre da te e
obbedire ad ogni tuo comando. Puoi avere qualsiasi donna… E’ lei quella
fortunata ad avere le tue attenzioni, caro,” finisco la mia frase. Si sta
annullando per questa donna, e sono preoccupato che possa finire col farsi
male. Ma invece, Christian si arrabbia con me!
“Elena! Non voglio mai più
sentirti parlare di Anastasia come se fosse una cosa di cui ce n’è a bizzeffe!
Non è nessuna di queste cose! Ho l’opinione più alta riguardo lei, ed è una su
un milione. Nel corso della mia intera vita, non ho mai incontrato nessuno come
lei! Nemmeno una persona! E’ vero che perdo la ragione quando le sono vicino, e
anche lei con me, ma allora…” si ferma e poi aggiunge, “allora, trovo anche uno scopo rinnovato
nella sua presenza. E’ così preziosa per me. Ho questo immenso desiderio di
proteggerla e prendermi cura di lei. Ho dei sentimenti a cui non riesco a dare
un nome, e questo mi spaventa a morte! Ma, il pensiero di perderla è la peggior
paura che abbia mai avuto in tutta la vita! Non riesco nemmeno a sopportarlo in
forma ipotetica. E’ troppo terrificante … Il mio affetto per lei è profondo,
arriva all’anima.” Se questa non è una dichiarazione d’amore, allora non so
cosa sia!
“Sei davvero innamorato di
lei, Christian! Ti conosco meglio di chiunque altro…” dico, ma poi mi interrompe.
“Non chiunque! Anastasia mi
conosce meglio!” mi corregge. Alla fine mi acciglio e come gesto che
sottolinea il mio nervosismo, mi sistemo i capelli tagliati ad opera d’arte da
Franco proprio questo pomeriggio mettendoli dietro l’orecchio con il mio indice
ben curato.
“Maglio di me?” chiedo incredula, senza rendermi conto che sto
lasciando che mi paragoni ad una dilettante che non sapeva nemmeno come fosse
fatto un pene fino a quattro settimane fa!
“Sai che sono molto riservato,” mi dice con un’espressione
impassibile.
“E io ti conosco intimamente
da quando avevi 15 anni, Christian!” affermo, senza riuscire a domare la mia
rabbia crescente, e provo a correggere Christian.
“Bo, Elena!” mi corregge. “No, Elena! Tu ed io eravamo intimi
quanto un incidente d’auto,” dice aggiungendo, “tu ed io abbiamo iniziato a
scopare quando avevo quindici anni ed è durato fino a quando ne avevo ventuno.
Ma si trattava solo di quello. Io e te possiamo parlare praticamente di
qualsiasi cosa, ma lei è l’unica persona a cui abbia mai permesso di conoscermi
intimamente. Di amarmi, di fare l’amore con me. Io e te non abbiamo mai fatto
l’amore. Abbiamo solo scopato!” mi fissa.
“Sono state le migliori scopate…” affermo semplicemente.
“Anastasia può avvicinarsi anche lontanamente alle nostre scopate?” gli chiedo
bruscamente. Lui mi fa un sorriso fiero dicendomi che è così.
“Lei è meglio di tutte le donne che abbia mai scopato messe
insieme,” dice con un sorriso idiota che vorrei cancellargli dal viso!
“Ahia!” dico sorridendo. “Questa è tosta.”
“Me l’hai chiesto tu. Ho detto ciò che vedo, Elena.”
“Beh, dato che hai un’opinione così alta di lei, Christian, e dato
che sei innamorato di lei,” dico e lui apre la bocca per protestare di nuovo;
non so francamente per quale ragione dopo aver confessato quello che prova… Il
punto è opinabile. Alzo la mano per dirgli quello che sento, quello che c’è nel
mio cuore.
“Guarda, forse sarai l’ultimo a capirlo, ma io riesco a vedere che
sei innamorato di lei. Se hai anche solo il desiderio di far funzionare la tua
relazione nel contesto in cui dovrebbe, devi andare da lei. Vola laggiù! Va’ a
vedere la donna che ti manca così tanto. A quanto pare ti ha detto che anche tu
le manchi. Se sente lo stesso per te, non sarà scocciata dal vederti. A meno
che, ovviamente, lei non abbia qualcuno o qualcos’altro oltre al motivo che ti
ha detto. Vai da lei. Prenditi la tua donna, Christian!” dico. Lascio che tutta
la situazione si apra. Vedo il cambiamento sul suo viso.
“Voglio darle lo spazio di cui ha bisogno, così può pensare
chiaramente. Ma, voglio vederla,” dice, ma c’è desiderio nella sua voce. Questa
potrebbe non essere ancora una battaglia persa.
“Oh, piccolo, riesco a
vedere la brama per lei nei tuoi occhi. Potrebbe davvero dare di matto, ma come
farai a scoprire a cosa sta pensando,” dico, ed incapace di evitare di
farlo, mormoro tra me e me, “o su chi
sta,” lui mi guarda provando a decifrare quello che ho detto, ma non lascio
che mi si legga qualcosa in faccia. Scuote la testa mentre io alzo leggermente
le sopracciglia e sorseggio dell’altro vino. Dannato cameriere, meglio se mi
porti qualcosa di più forte immediatamente!
Per il mio sollievo, la faccia di Christian prende i tratti della
determinazione. Poi il suo Blackberry deve aver squillato, ma non ho sentito
niente, e così lui lo prende e lo guarda con lo stesso stupido sorriso. Sì! E’
la stronza che lo sta massaggiando. Ha il guinzaglio lungo, arriva qui dalla
Georgia! Lei strattona, lui abbaia!
Christian ripone il telefono al sicuro nella tasca della sua
giacca.
“Cos’era?” gli chiedo provando ad apparire disinteressata.
“Niente,” dice sorridendo. Niente, sti gran cazzi!
“Sai come ti chiama Anastasia?” chiede. Certamente! La stronza, la
molestatrice di bambini, la Dominatrice… la lista è infinita.
“No,” dico con un po’ di apprensione che mi attanaglia la voce.
“Niente di cattivo o spiacevole, spero,” dico educatamente.
“No. Niente del genere. Il tuo soprannome è ‘Mrs. Robinson’,”
dice. Oh, che classico! La famosa cougar (ndt. Letteralmente significa coguaro,
puma, ma in questo caso indica donne mature che hanno relazioni con uomini più
giovani, termine ormai entrato anche nel gergo italiano.)
Gli sorrido, per il suo bene. “Mrs. Robinson,” dico provando a
ripetere il nome. “Dev’essere davvero speciale per te, Christian. Perché è
l’unica Sottomessa alla quale hai parlato di me, o della quale abbiamo mai
parlato così tanto di tutte le altre. Però, ovviamente, le sottomesse vanno e
vengono…” dico lasciando che la mia frase resti sospesa in aria tra di noi.
“Sì, le sottomesse potranno andare e venire, ma Anastasia resta!”
risponde fermamente. La sua risposta mi fa sorridere tristemente. Potrei averlo
già perso.
“Va’ da lei,” dico prendendo un grande sorso del mio vino.
“Ne ho tutta l’intenzione,” dice. “Lei è mia!” Lo guardo per
quella frase. Poche semplici parole, ma così potenti. Non l’ha mai detto di
nessuno. Nemmeno di me… Mia… Che parola forte. Vorrei che lui fosse mio.
“Ovviamente. Se sta provando a rivalutare i suoi sentimenti come
dici tu, potrebbe spaventarsi e scappare via. Ma, se ti desidera quanto tu
desideri lei, sarà felice anche lei di vederti. Non lo saprai mai finché non
proverai, Christian,” dico. Voglio dire anche altro. Sono troppo spaventata e
preoccupata che lei lo ferirà, lo romperà a tal punto da non poter essere più
riparato. Ma, lui è un uomo adulto, e non è il mio sottomesso. Questa battaglia
dovrò aspettare per combatterla… dopo che sarà tornato dalla Georgia.
Prendi questo piccola cacciatrice di dote… Vediamo chi è la
lottatrice più forte!
Christian ed io prendiamo strade diverse intorno alle 21:30, e
tristemente non nota quello che c’è sotto la mia superficie. Diavolo! Nemmeno
in superficie. Ogni uomo nel ristorante mi fissa e mi fa l’occhiolino sia in
segreto che apertamente, ma non Christian mentre ci facciamo strada per uscire
dal locale. E’ stato qui, ma la sua mente era in Georgia con una donna che non
è degna di lui. L’ho già perso? Penso di no. Elena Lincoln non perde!
Right Here Waiting For You by Richard Marx
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