CAPITOLO XVIII
Indovina chi viene a cena?
Tradotto da: 50 Shades Italia
“Ben
fatto Piccola” mormoro “E’ stato doloroso?”
“No,”
dice mormorando a malapena una riposta e tenendo aperti gli occhi con
difficoltà.
“Ti
aspettavi che lo fosse?” sussurro, mentre le sposto una ciocca di capelli dal
viso
“Sì”
risponde stanca
“Vedi,
la maggior parte della tua paura, è solo nella tua testa, Anastasia,”
dico. Ma quello che voglio sapere è se lei vorrebbe farlo di
nuovo. ”Vuoi farlo di nuovo?” Chiedo esitante. Si ferma per un
minuto, stanca.
“Sì”,
risponde a bassa voce, e questa è la mia rovina. Io davvero, adoro, adoro,
adoro, questa donna con una strana sconosciuta ed elementare emozione. La
stringo forte in un abbraccio.
“Bene.
Anch’io” mormoro, abbassandomi e baciandola dolcemente sulla testa.
“E
non ho ancora finito con te,” dico, perché ho aspettato di averla in questa stanza
per giorni, se non settimane. I suoi occhi si chiudono appena mi avvolgo
intorno a lei. Si gira e affonda il viso nel mio petto, e inspira
profondamente, ma quel movimento mi fa mettere sull’attenti. Abbasso lo sguardo
e l’espressione è di avvertimento.
“Non farlo,” le sussurro.
Lei avvampa e guarda in basso sciogliendo il mio cuore di tenebra.
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“Inginocchiati
vicino alla porta,” le ordino. In qualche modo la mia voce si è
raffreddata per colpa di questa fottuta oscurità in me. Il mio
limite è stato violato, e cerco di riottenere la mia compostezza. Si alza
goffamente e si dirige faticosamente verso la porta inginocchiandosi come
indicato, traballante e stanca. Mi muovo intorno a lei, ma lei è così
stanca, le palpebre sono pesanti, la testa è cascante dal sonno.
“Ti
sto annoiando Miss Steele?” chiedo facendola come risvegliare. Sono in piedi di
fronte a lei con le braccia incrociate guardandola dall’alto in basso. Quando I
suoi bellissimi occhi blu incontrano il mio sguardo, mi addolcisco. C’è sempre
qualcosa in lei che tira le redini del mio cuore.
“In
piedi,” ordino e lei si alza cautamente.
Sono
di fronte a lei, e non riesco a trattenere un sorriso.
“Sei
distrutta, vero?” chiedo. Lei annuisce timidamente.
“Resistenza, miss
Steele,” le
dico.
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Questo è il motivo per cui voglio che faccia
allenamento. La guardo socchiudendo gli occhi.
“Non
sono ancora soddisfatto di te. Unisci le tue mani davanti a te, come se stessi
pregando.” Lei mi guarda, cercando di essere certa di aver capito bene.
“Pregando?”
chiede confusa, come se questo fosse il posto più strano per pregare. Ma
alla fine fa come le viene detto. Prendo una fascetta e gliela fisso
intorno ai polsi, stringendo la plastica. I suoi occhi piombando sui miei,
riconoscendola.
“Ti
sembra familiare?” chiedo, cercando di nascondere il mio sorriso. Spalanca
gli occhi su di me come se fosse attraversata da picchi di adrenalina. Il
suo corpo si sta risvegliando. Perfetto, ho ottenuto la sua attenzione. E’
completamente sveglia adesso.
“Ho
delle forbici qui,” dico mostrandogliele.
“Posso
tagliarla in qualsiasi momento,” aggiungo.
Lei
cerca di tirare i polsi, di allontanarli, prova a svincolarsi, ma mentre cerca
di tirare le fascette la plastica le entra nella carne. Finché non si sforzerà
di provare a liberarsi starà bene, altrimenti le si taglieranno i polsi
“Vieni,”
dico prendendole le mani legate e conducendola verso il letto a
baldacchino. Si accorge delle lenzuola rosso scuro e le delle nappe ad
ogni angolo, guarda verso di me in ammirar curioso.
“Voglio
di più – molto, molto di più,” mi chino verso il basso sussurrandole le parole
in un orecchio. E il suo battito del cuore inizia ad accelerare. E
‘eccitata.
“Ma
farò in fretta. Sei stanca. Aggrappati alla colonnina,” dico. Si
acciglia, rendendosi conto che non sarà sul letto. Apre le mani e afferra il
palo in legno riccamente intagliato.
“Più
giù,” ordino. ”Bene. Non lasciarla andare. Se lo fai, ti
sculaccerò. Hai capito?” L’avverto.
“Sì,
signore,” dice. Che brava ragazza che è.
“Bene.”
Sono
in piedi dietro di lei, le afferro I fianchi, la sollevo tanto da farla piegare
in avanti.
“Non
mollare , Anastasia,” l’avverto.
“Sto
per fotterti dal dietro. Mantieni la posizione per sostenere il mio peso. Hai
capito?”
“Sì,”
dice, e le do uno schiaffo sul culo.
“Ow…”
dice, modificando immediatamente la sua affermazione, “Sì Signore.”
“Apri
le gambe,” ordino, e metto una gamba tra le sue, e tenendole i fianchi, spingo
la gamba destra di lato.
“Così
va meglio. Dopo questo, ti lascio dormire,” le dico. Delicatamente,
le accarezzo la schiena.
“Hai
una pelle bellissima, Anastasia,” sussurro, chinandomi baciandola lungo
la spina dorsale, dolci baci leggerissimi. Allo stesso tempo, le mie mani
massaggiano i suoi seni, intrappolandole i capezzoli tra le dita e tirando
delicatamente. Lei soffoca un gemito, mentre il suo corpo risponde,
animandosi per me. Mordo e succhio la sua pelle, delicatamente, intorno
alla vita, tirando i capezzoli, mentre le sue mani stringono il palo letto
intagliato. Prendo un pacchetto di preservativi, strappo l’involucro, e
tiro via i jeans.
“Hai
un culo così adorabile e sexy, Anastasia Steele. Non so cosa gli farei,” dico
voglioso. Le mie mani modellano e lisciano entrambi i suoi glutei, poi le
scendono e infilo due dita dentro di lei.
“Sei
così bagnata. Non mi deludi mai Miss Steele,” sussurro con stupore nella voce.
“Tieniti
forte, sarà una cosa veloce piccola,” dico afferrandole i fianchi
posizionandomi dietro di lei sollevandole le natiche, lasciandola piegata in
avanti, pronta.
Le
afferro la treccia e l’avvolgo intorno al polso tirandole la testa. Molto
lentamente entro dentro di lei, tirandole i capelli allo stesso tempo
… Esco da lei, lentamente, con l’altra mano le afferro il fianco,
tenendola stretta, per sbattere dentro di lei, facendola sobbalzare in avanti.
“Aspetta,
Anastasia!” Grido a denti stretti. Lei afferra più forte il paletto e si
spinge contro di me, mentre io continuo il mio assalto spietato più e più
volte, le mie dita scavano nella sua anche. Sento che lei è sempre più debole,
e sta per avere un altro orgasmo. Continuo a muovermi contro
di lei, dentro di lei, il mio respiro aspro, gemendo, lamentandomi. Sento
il suo respiro sempre più stridulo, raggiungo l’orgasmo, ma ancora sbatto
dentro di lei, in profondità. ”Dai, Ana, vieni per me,” gemo, e il mio
incoraggiamento la manda in estasi facendole raggiungere il piacere. Siamo
entrambi esausti. Mi sdraio sul pavimento con Anastasia sopra di me, di
schiena.
Strofino
il naso contro il suo orecchio. “Alza le mani,” dico dolcemente. Lei esegue, e
con una forbice taglio le fascette di plastica, dicendo solennemente, “dichiaro
Ana aperta.”.
Lei
ridacchia, mentre di strofina i polsi che le ho appena liberato. La sua risata
mi fa sorridere, è il suono più bello del mondo, perché significa che lei è
felice, e adoro sentire la sua risate spensierata e gioiosa.
I'm on Top of the World - the Carpenters
“Questo
è un bellissimo suono,” dico cupamente. Mi sento in colpa e addolorato, del
fatto che lei non sia sempre così. Mi siedo di scatto, trascinandola con me,
facendola sedere sul mio grembo.
“E’
colpa mia,” dico girandola così da poter strofinare le sue spalle e le braccia
che sono indolenzite dalla nostra cavalcata del piacere. La massaggio
delicatamente. Lei si gira verso di me cercando di capire il senso delle mie
parole.
“Che
tu non rida più spesso,” dico con voce sconsolata.
“Non
sono una persona che ride molto,” mormora stancamente.
“Oh
ma quando succede Miss Steele, è un tale gaudio sentirti e vederti,” dico
mentre i miei occhi s’illuminano.
“Molto
forbito, Mr. Grey,” mormora, cercando di restare sveglia, nonostante i suoi
occhi si stiano per chiudere.
“Dico
che sei stata scopata per bene e adesso hai bisogno di dormire,” dico con un
lampo malvagio negli occhi.
“Questo
era meno forbito,” ribatte divertita. Le sorrido e la sposto sulla sinistra
alzandomi. Prendo i miei jeans e mi rivesto.
“Non
voglio spaventare Taylor, o Mrs. Jones, per questo,” mormoro
giocosamente. Mi chino per aiutarla a rimettersi in piedi e la porto verso
la porta, dove è appeso un accappatoio grigio, che avevo preparato
precedentemente.
La
vesto come farebbe un genitore con un bimbo piccolo. Lei è completamente
esausta, non ha la forza per solleverai. Quando è ormai coperta e con un
aspetto rispettabile, mi chino e la bacio dolcemente, sapendo che lei è stata
mia cura, ed è solo mia, la cosa mi rende gioioso, e mi piace immensamente, il
che si riflette nel mio sorriso.
“A
letto,” dico.
E
lo sguardo attonito di lei mi fa sorridere… un’altra espressione indecifrabile.
“Per dormire,” aggiungo rassicurante. La prendo in braccio e la porto tra le
mie braccia nella stanza dove solo ieri è stata visitata dalla dottoressa
Greene. La sue testa si appoggia esausta al mio petto. Scosto la trapunta
dal letto, e la poso delicatamente sul materasso, mi sdraio vicino a lei e la
tengo vicina a me, proprio come volevo fare ieri.
“Dormi
ora, splendida ragazza,” sussurro baciandole I capelli. Lei si rannicchia
tra le mie braccia, ed entrambi cadiamo in un sonno profondo.
Mi
sveglio prima di lei, e il sole sta tramontando. La osservo completamente sazia
e rilassata, mentre dorme tra le mie braccia. Potrei guardarla per ore. Sembra
così tranquilla nel sonno. Nel tentativo di spostare il braccio, lei si muove a
disagio, come se qualcosa la preoccupasse. Le strofino i capelli e la bacio
sulla testa. Lei riacquista la calma. Si rilassa. E’ confortata dalla mia
presenza, come io lo sono dalla sua. Il pensiero mi fa sospirare per la
meraviglia. E’ la mia metà perfetta. Finalmente riesco a muovere le braccia,
lei si muove e la copra. Il suo braccio mi cerca. Lentamente mi dirigo verso la
porta , quando la sento chiaramente dire, “Christian, non andare!”
Sto
per dire, “Sto solo…” ma realizzo immediatamente che lei dorme. Sta parlando
nel sonno.
“Per
favore…” sussurra. Si agita nel letto, è inquieta, “Io amo…” e geme qualcosa
come se quella cosa le stesse facendo male. Torno indietro, mi sdraio sulle
coperte e mi metto accanto a lei accarezzandole i capelli. Lei si rilassa.
Lei
ama cosa? O meglio,
chi? Lentamente muovo il braccio dal suo torso una volta che lei si è rilassata
e torna a dormire profondamente. In punta di piedi mi dirigo verso la porta.
Poi sento la sua voce in modo molto chiaro … che mi fa bloccare: “Ti amo Christian! Non lasciarmi…”
implora nel sonno. Resto a bocca aperta, mi siedo su una sedia in un angolo, e
la guardo. E adesso cosa devo fare? Non riesco nemmeno ad elaborare la cosa! Io
non sono degno del suo amore … di qualsiasi amore. Cosa disse Elena a proposito
dell’amore “è un sentimento inutile! Erode il controllo… “Finirò per
spezzarle il cuore … Cazzo!
Break Your Heart by Taio Cruz
Sono confuso, euforico, gioioso,
sorpreso, lascio la sua camera immerso nei miei pensieri, vado a fare una
doccia. Devo preparami per la serata.
Dopo
essermi fatto la doccia, essermi vestito, e aver preparato ad Anastasia un drink
al succo di mirtillo e Perrier, vado nella sua stanza. Poggio il bicchiere sul
comodino. Ha bisogno di energia.
Cerco
di svegliare Anastasia, accarezzandole i capelli e baciandola dolcemente sulle
tempie, ma lei è troppo stanca, e vorrebbe dormire. Geme nel sonno e si muove.
“Anastasia,
svegliati,” dico dolcemente, come una moina.
“No,”
mormora .
“Dobbiamo
partire tra mezz’ora per la cena con i miei genitori,” dico divertito. Lei apre
gli occhi a malincuore. Fuori è il tramonto e i suoi occhi cercando di
adattarsi alla luce. Mi chino e la fisso intensamente.
“Forza
dormigliona. Alzati,” Mi chino per baciarla di nuovo.
“Ti
ho portato un drink. Sarò al piano di sotto. Non tornare a dormire, o sarai nei
guai,” la minaccio, ma il mio tono è mite. La bacio brevemente e lascio
la camera da letto.
Ho
il mio iPod agganciato sul mio stereo con Frank Sinatra che canta.
Ho
indossato la camicia bianca di lino e i pantaloni in flanella grigio. Guardo
fuori dalla mia finestra che va dal pavimento al soffitto osservando lo skyline
di Seattle mentre la notte si avvicina. La mia donna è in casa mia, si prepara
per andare a casa dei miei genitori con me. E’ una strana, ma stranamente
confortante sensazione. Ancora un altro segno che la contraddistingue. Sento la
sua presenza ancor prima di vederla. Mi sta ammirando. Lo sento dalla energia
che c’è tra di noi ogni qualvolta siamo in reciproca presenza. Mi giro e le
sorrido. E’ vestita di tutto punto, meno, naturalmente, la biancheria intima,
che ho tutt’ora in tasca. Voglio che sia lei a chiederla. Dovrà elemosinare per
averla. Vediamo come risponderà al mio piccolo gioco.
“Ciao,”
dice lei.
“Ciao,”
dico di rimando. “Come ti senti?” Chiedo stordito con divertimento.
“Bene,
grazie. Tu?” Non potrei star meglio.
“Mi
sento decisamente bene , Miss Steele,” rispondo . Sto aspettando che mi chieda
qualcosa delle sue mutandine.
“Frank…
Hmm. Non avrei mai immaginato che fossi un fan di Sinatra,” dice curiosamente,
sorprendendomi. Io alzo un sopracciglio in risposta.
“Gusti
eclettici, Miss Steele,” mormoro, e mi dirigo verso di lei tenendo il ritmo. Ho
notato il suo respiro corto, mentre mi avvicinavo. Nel momento in cui Sinatra
inizia a cantare, traccio il suo viso con la punta delle dita e vado verso il
basso, al collo. Lei chiude gli occhi in estasi. Tutto ad un tratto, voglio
averla tra le mie braccia, e ballare con lei come se non ci fosse un
domani! “Balla
con me,” mormoro con voce roca.
Witchcraft - Frank Sinatra
Prendo
il telecomando dalla tasca, e alzo il volume. Tendo la mano verso Anastasia, e
ancora una volta, la desidero ardentemente, anche se lei è qui con me. Sono
consapevole di voler prenderla tra le mie braccia. Siamo stregati l’uno
dall’altro, lo vedo nei suoi occhi. Prende la mia mano. Non appena ci
tocchiamo, la nostra solita scossa comincia a scorrere. Con un rinnovato senso
di desiderio, la tiro verso di me, avvolgendole la vita, stringendola a me.
Mette
la mano libera sulla mia spalla, e mi sorride. Siamo solo due giovani, giocosi
e spensierati che si stanno godendo il momento. Attraversiamo la sala, dalla
vetrata alla cucina e ritorno, volteggiando a tempo con la musica. Lei segue il
mio passo e giriamo intorno al tavolo da pranzo, al pianoforte, passiamo aventi
e indietro di fronte finestra, mentre Seattle è scintillante nelle sue
luci. E’ l’ora delle streghe, con questa donna che incanta, in
questo scenario affascinante, con lo skyline scuro di Seattle come sfondo, la
mia donna tra le mie braccia, ballando un brano ammaliante, cantato da una voce
seducente, vellutata … Lei ride di gioia assoluta, affascinata da tutto ciò
come lo sono io, non posso fare a meno di sorridere verso di lei mormorando:
“Non c’è nessuna strega più bella di te,” e baciandola dolcemente.
“Be’,
direi che le tue guance hanno preso colore Miss Steele. Grazie per questo ballo.
Andiamo a conoscere i miei genitori?”
“Di
niente, e sì, non vedo l’ora di incontrarli,” risponde senza fiato.
“Hai
tutto il necessario?” le chiedo. Ho ancora le mutandine in tasca, e attendo che
lei me le chieda, implorando.
“Oh,
sì”, risponde lei con dolcezza sbattendo le ciglia.
“Sei
sicura?” sondo il terreno.
Annuisce
con noncuranza sotto il mio sguardo intenso. Sono completamente divertito dalla
sua indifferenza. Vuoi andare da casa dei miei genitori con il culo nudo?
Anastasia Steele, sei davvero qualcosa di affascinante! Non riesco a
trattenermi ancora, e il mio viso si divide in un sorriso enorme, e scuoto la
testa.
“Va
bene. Se questo è quello a cui vuoi giocare Miss Steele,” dico afferrando la
sua mano, raccolgo la giacca che è appesa su una degli sgabelli da bar, e la
conduco verso la porta dell’ascensore, per scendere in garage.
Quando
siamo in ascensore, lei mi guarda. So che non ha niente sotto quel bellissimo
abito, e mi piacerebbe vedere quanto lei sappia gestire tutto questo. Questa
cosa è così sexy. Sta andando a casa dei miei genitori con niente sotto il
vestito. Sapendo come lei sia timida, scommetto che si stia rimangiando la sua
decisione. La mia mente sta annaspando pensando a quello che potrei farle
stasera. Oh, piccola, hai voluto questo e ora voglio giocare! Vediamo fino a
che punto si può giocare … L’ascensore scende giù rapidamente e senza intoppi.
Ma la carica elettrica tra di noi è alta, e la mia mente torna
all’ascensore dell’ Heathman Hotel. Un giorno, la fotterò in questo ascensore,
ma non in questo momento. Sento i miei occhi che bramano di desiderio per lei
mentre ci guardiamo. Ma le porte dell’ascensore di aprono e la magia è ancora
nell’aria. Chiudo gli occhi, cerco di scuotere via tutti i pensieri dalla mia
testa. Le faccio un gesto facendole uscire per prima, da galantuomo, ma non c’è
nulla signorile nei miei pensieri su di lei. E lei lo sa!
Taylor
arriva con il SUV AUDI. Apro la porta posteriore per Anastasia, lei cerca di
arrampicarsi dentro come una signora, cercando di non mostrare il suo culo
nudo. Il vestito viola è aderente, e si blocca sulla parte superiore del
ginocchio. In caso contrario, sarei stato troppo geloso.
Con
velocità sfrecciamo sull’autostrada I-5 , entrambi in silenzio per un po’. La
mia mente è come un tornado. Guardo fuori dal finestrino, la sera che cala
sulla città, seduto accanto alla donna che mi ha affascinato nelle ultime
settimane. Ora la sto portando a conoscere la mia famiglia … ufficialmente,
come la mia ragazza. Che cosa mi sta succedendo? Lei mi piace immensamente. Non
riesco a capire i miei sentimenti per lei. Da un lato, mi piace la mia
indipendenza. Mi piace la mia posizione dominante. Mento a me stesso? Io amo il
dominio, io non credo di poter rinunciare! Io amo il mio stile di vita … Ma qui
sta minacciando tutto ciò che ho imparato a conoscere e ad amare di lei senza
sforzo. Se non sono intorno a lei, io sono infelice! Faccio tutti gli altri
infelici. Mi ritrovo a pensare a lei ogni momento della giornata, e nel sonno.
Ho queste emozioni senza nome che mi fanno impazzire! Sono geloso anche se
qualcuno usa il suo nome, come se se fosse qualcosa di sacro che non dovrebbe
essere usato. Che cosa mi sta facendo? Mi sono perso in me stesso, e annegare
nei miei pensieri. Troppo a lungo per lei, che è seduta accanto a me.
“Dove
hai imparato a ballare?” Chiede a bassa voce esitante. Questo mi porta fuori
dai miei pensieri. Rivolgo il mio sguardo verso di lei, la tristezza che copre
i miei occhi.
“Lo
vuoi davvero sapere?” Rispondo a bassa voce.
Non
riesco a vederla bene al buio, ma la luce che passa brilla sul suo
sguardo.
“Sì,”
mormora con riluttanza.
“Mrs
Robinson era appassionata di danza,” dico. Sospira.
“Dev’essere
stata una buona insegnante,” risponde lei.
“Era,”
dico sinceramente, a bassa voce.
Cerco
di vedere il suo viso nel buio. Alcune emozioni tristi, uno sfarfallio lo
attraversano, ma poi vedo un barlume di un sorriso. Le sue mani strofinare i
polsi di riflesso. Sta pensando a oggi pomeriggio. Il suo sguardo cade di
nuovo, e fissa la vista fuori dal finestrino, perdendosi in un pensiero
triste. Non voglio che provi pena per me. Lei si preoccupa per la mia passata
relazione con Elena. E’ il mio passato adesso. Inspira come se stesse
trattenendo a stento le sue emozioni.
“Non
farlo,” mormoro.
Si
gira la testa verso di me. “Non fare che cosa?” chiede confusa.
“Non
rimuginare troppo sulle cose, Anastasia,” dico, non sono in grado di resistere
alla sua attrazione. Allungo una mano, afferrando la sua, e passandomi le
nocche sulle labbra. “Ho avuto un pomeriggio meraviglioso. Grazie.” Dico. Lei
s’illumina e sorride.
“Perché
hai usato una fascetta?” mi domanda sussurrando, facendomi sorridere.
“E’
veloce, facile, e qualcosa di diverso e per te è una cosa nuova da
sperimentare. So che sono molto brutale, e mi piace che siano un mezzo di
contenimento,” dico sorridendo. “Molto efficace nel mantenere il corpo al tuo
posto.”
Lei
avvampa nervosamente mentre il suo sguardo va a Taylor. Lui è impassibile e gli
occhi sono sulla strada. Taylor conosce il mio stile di vita sin dal primo
giorno. E’ il mio collaboratore più fidato, e responsabile della mia sicurezza
personale. Fa tutto parte del pacchetto che sono. Mi stringo nelle spalle.
“Tutto
parte del mio mondo Anastasia,” dico, stringendole la mano, per poi lasciarla
andare, e guardare fuori dal finestrino. Si gira e fa altrettanto, persa
nuovamente nei suoi pensieri. Mi giro e la guardo. Tutto in lei tira le corde
del mio cuore … Sembra come se fosse chiuso, soffocante. Sente il mio sguardo
su di lei e gira la testa per guardare me.
“Un
penny per i tuoi pensieri?” chiedo.
Sospira
e aggrotta le sopracciglia.
“Nulla
di bello, eh?”
“Vorrei
sapere a che cosa stavi pensando,” dice sorprendendomi. Le sorrido.
“Idem,
piccola,” dico a bassa voce. Come vorrei sapere che cosa stavi pensando.
Infine,
il paesaggio cambia, e solo prima delle otto, l’Audi spinge nel vialetto di
casa in stile coloniale dei miei genitori. E ‘un luogo perfetto per un quadro.
“Sei
pronta per questo?” le chiedo. Lei annuisce, stringendomi la mano. Lei è
nervosa, sta incontrando i genitori di un ragazzo per la prima volta, ma è la
prima volta anche per me.
“E’
la prima volta, anche per me,” sussurro e sorrido perfidamente verso di lei,
sapendo che ora probabilmente sta rimpiangendo di non avere alcuna biancheria
intima. “Scommetto che vorresti indossare la tua biancheria intima in questo
momento,” sussurro prendendola in giro. Lei avvampa diventando rosso
barbabietola. Taylor si è fermato fuori dalla porta, e apre la porta ad
Anastasia. Lei aggrotta la fronte e io sorrido ampiamente, scendendo
dalla macchina.
Mia
madre, Dr. Grace Trevelyan-Grey, è sulla porta di casa attendendoci. E’ vestita
con un elegante e sofisticato abito di seta blu pallido. Dietro di lei c’è mio
padre nel suo atteggiamento alto, biondo e bello.
“Anastasia,
hai già conosciuto mia madre, Grace. Questo è mio papà, Carrick,” presentandole
i miei genitori.
“Mr
Grey, che piacere conoscerla,” sorride e gli stringe la mano tesa.
“Il
piacere è tutto mio, Anastasia,” risponde educatamente.
“Per
favore, mi chiami Ana.” I suoi occhi azzurri si ammorbidiscono.
“Ana,
che bello vederti di nuovo,” dice mamma avvolgendo Anastasia in un abbraccio.
“Vieni, mia cara.”
“È
qui?” Sentiamo un urlo dall’interno della casa. E’ Mia.
“Questa
dev’essere Mia, la mia sorellina,” dico irritato, ma con amore. La amo più di
quanto mi irriti. Mia arriva quasi correndo dal fondo del corridoio.
“Anastasia!
Ho sentito molto parlare di te.”Dice abbracciandola.
“Ana,
per favore,” mormora, e Mia la trascina al vestibolo.
“Non
ha mai portato una ragazza a casa prima,” dice Mia con i suoi occhi blu accesi
per l’eccitazione.
“Mia,
calmati,” mia madre l’ammonisce.
“Ciao
tesoro,” mi saluta mentre mi bacia su entrambe le guance. Le sorrido, e stringo
la mano a mio padre.
Arriviamo
in salotto, mentre Mia sta ancora stringendo la mano di Anastasia. Quando
entriamo nel salotto elegantemente arredate, troviamo Kate e Elliot accoccolati
insieme su un divano, stringendo le flutes di champagne. E finalmente Mia
libera la mano Anastasia, “Ciao Ana!” dice Kate abbracciandola, e mi
saluta con tono brusco, “Christian”.
“Kate,”
rispondo riflettendo al suo tono. Anastasia si acciglia al nostro scambio.
Elliot, l’espansivo, coglie Anastasia in un abbraccio destabilizzante. Sono al
suo fianco e le avvolgo le braccia intorno al corpo, possessivo, tirandola
verso di me. Tutti ci stanno fissando. Anastasia si sente a disagio.
“Qualcosa
da bere?” chiede mio padre, alla fine dopo aver finalmente la conferma che suo
figlio non è gay. “Prosecco?”
“Per
favore,” Anastasia e io parliamo all’unisono. Questo è strano. Mia batte le
mani sentendo la nostra risposta sincronizzata.
“Dicono
anche le stesse cose! Io vado a prendere il vino,” dice, rapidamente lascia la
stanza. Anastasia avvampa. Quando guarda Kate e Elliot, il suo sguardo cambia.
Si rattrista, il suo volto è tetro e depresso. Che è successo? Perché è
sconvolta?
“La
cena è quasi pronta,” dice mia madre seguendo Mia fuori dalla stanza. La
guardo, e le faccio capire che non gradisco quell’espressione. Cosa c’è di
sbagliato? Perché è sconvolta?
“Siediti,”
Le dico indicando il divano. Fa come le viene detto, sedendosi con attenzione
accavallando le gambe. Mi siedo accanto a lei, ma non la tocco.
“Stavamo
parlando di vacanze, Ana,” dice mio padre gentilmente.
“Elliot
ha deciso di seguire Kate e la sua famiglia alle Barbados per una settimana.”
Quando guardiamo Kate, il suo volto ha un sorriso di gioia assoluta.
“Stai
pensando di prenderti una pausa, adesso che hai ottenuto la laurea?” chiede mio
padre.
“Sto
pensando di andare in Georgia per qualche giorno,” risponde lei. Sono
completamente scioccato, la guardo a bocca aperta. Questa è una cosa nuova per
me. Perché non me l’ha mai detto? Come posso gestire la sua assenza? Sta
scappando da me? Ora alle sue e-mail, quando mi scrisse che sarebbe scappata in
Alaska. E ‘questa la sua versione di scappare?
“Georgia?”
Mormoro.
“Mia
madre vive lì, e io non la vedo da un po’,” risponde lei.
“Quando
pensavi di andare?” Chiedo a voce bassa, cercando di controllarmi. Il mio
livello di ansia è stato portato oltre il mio limite tollerabile.
“Domani,
verso la tarda serata,” risponde lei, mentre sto cercando di elaborare le
informazioni. In questo momento, voglio prenderla, sculacciarla, e
fotterla come se non ci fosse un domani! Faccio fatica a stare al mio posto. Il
mio sguardo è fisso su di lei.
Mia
sorella Mia torna in salotto, e ci porge due flutes di Prosecco.
“Alla
vostra salute!” Mio padre alza il bicchiere. Non me ne potrebbe importare di
meno. Merda! Lei se ne sta andando! Lei sta scappando! Merda! Doppia merda!
Riesco a malapena a controllare la mia respirazione. Come faccio a stare senza
di lei?
“Per
quanto tempo?” Chiedo con voce ingannevolmente dolce. E’ tutt’altro. Io sono
più che arrabbiato.
“Non
lo so ancora. Dipenderà dai colloqui di domani.”
Stringo
la mascella, e Kate la rompi-palle, ha quell’espressione di quando sta per
intromettersi. Merda! Me ne può fregare di meno di lei in questo momento!
“Ana
merita una pausa,” dice acutamente; l’antagonismo filtra attraverso di
lei.
“Hai
dei colloqui?” Le mie chieste padre.
“Sì,
signore, per degli stage presso due case editrici domani,” risponde Anastasia.
“TI
auguro buona fortuna.”
“La
cena è sul tavolo,” annuncia mia madre.
Ci
alziamo . Kate e Elliot seguono mio padre e Mia fuori dalla stanza. Non appena
Anastasia si prepara a seguirli, le prendo il gomito, portandola a fermarsi
bruscamente.
“Quando
avevi intenzione di dirmi che te ne stavi andando?” le chiedo. Il mio tono è
morbido. Riesco a controllare la rabbia a stento.
“Non
me ne vado. Vado a trovare mia madre, e ci sto solo pensando,” risponde lei.
“E
il nostro accordo?” le chiedo con fervore. Abbiamo fatto un patto.
“Non
abbiamo ancora un accordo,” risponde lei.
I
miei occhi si stringono, sono pronto a punirla, ma, questo non è il posto, e
non ha ancora firmato. Dannazione! Prendo il gomito, e la conduce fuori dalla
stanza.
“Questa
conversazione non è ancora finita,” sussurro minaccioso entrando nella sala da
pranzo.
Cos’altro
mi porterà questa sera? Sono sconvolto, teso, irritato, limitato, e in questo
momento vorrei solo sculacciarla e fotterla. Merda!
Respira,
Grey, respira! Ricordo a me stesso mentre tiro la sedia Anastasia, accanto alla
mia mentre i miei occhi sono fissi su di lei, guardandola come un falco. Non
posso lasciarla andare. Non aveva nemmeno intenzione di dirmelo. Merda! Non
riesco a respirare! Chiudi gli occhi, e conta … molto lentamente … Uno … due …
tre … quattro … cinque … sei … sette … otto … nove … dieci …
Ancora
nessuna sollievo … Cazzo! Ingoio. Dieci di nuovo … Dieci … nove … otto … sette
… sei … cinque … quattro … tre … due … uno …
La
respirazione torna normale. Ho notato Mia che prende posto accanto a me, e
afferra la mia mano, stringendola forte, distogliendomi dalle mie fantasticherie.
Sorrido calorosamente.
E’
un sollievo temporaneo… fino a quando non guardo nuovamente Miss Indipendenza.
I'm Afraid of Losing You by A Rocket to the Moon
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